lunedì 29 febbraio 2016

C come caponata - condivisione - cambiamento

Immaginando un menù di Pasqua che anticipasse sapori e profumi di primavera, senza mai allontanarsi troppo mi sono ritrovato a sfogliare le ricette di un diario scritto durante una vacanza in Sicilia.
Molte altre volte ho scritto di quanto mi abbiano influenzato, e ispirato, le cucine dove ho lavorato in passato, e per deformazione professionale i luoghi che ho visitato per piacere; questo blog è pieno di ricette che partendo da un tema, ingrediente, sapore o profumo, legati a ricordi e tradizioni, alle mie radici, si snoda lungo tracce nuove risolvendo curiosità spesso inattese.
In un tempo che sembra voglia dirci, vai mettiti in cammino, mi trovo a pensare che questo lavoro mi ha insegnato che in una piccola cucina possa starci un po’ di quel mondo che ci spaventa, incuriosisce, innamora: bisogna saperlo prendere com’è, e un po’ cercare di migliorarlo, vivendoci.
La ricetta della caponata me l’ha data un cuoco tra pause di lavoro (le sue), di sdraio (le mie) e assaggi –molti - di “piatti in siciliano”, io ho aggiunto le carote che non ho trovato in altre ricette e il basilico tritato fresco, che era un po’ una mia fissa quell’estate lì.

Il procedimento, non è difficile, lo definirei alchemico: da fare con calma, un buon sottofondo musicale, un buon bicchiere vicino; la cosa stupefacente è come gli ingredienti, che vengono cotti e separati, si riuniscano alla fine con un tuffo ecumenico nella salsa: ancora una volta, per me, tavola piena di persone può ben rappresentare un mondo – piccolo magari – ma migliore.

venerdì 29 gennaio 2016

Due modi per fare impazzire un editor (prima parte)

Sei sicuro che siamo svegli?
Mi sembra che ancora dormiamo, sogniamo.


Questo è l’anno scespiriano, 400 anni dalla morte del bardo, 400 anni di poesia, arte e continua fonte di meraviglia e ispirazione; nessuno  meglio di lui ha rappresentato e impersonato il doppio, un’altalena tra realtà e sogno, passioni e desideri, bene e male.
La doppiezza in cucina: io li chiamo modi di cottura e di conservazione; ovvero quando noi cuochi guardiamo due mosse più avanti del pranzo e il giovedì siamo già all’ antipasto del sabato; il tutto con gli stessi ingredienti, o quasi.
Eccovi la mia dose per cucinare il baccalà: il primo passaggio “alla livornese”.


lunedì 11 gennaio 2016

Solo pane fritto!

Preparare impasti molli per pane,pizza, pasta, e crostate è ormai una prova di forza tra me e le bimbe.
Non c’è più niente da insegnare in questo campo, ormai van da sole; il problema ora è spiegare che il lievito ha bisogno del suo tempo per agire sulla pasta, e riempire il tempo dell’attesa con attività altrettanto eccitanti e coinvolgenti.
Anche se questa è semplicissima pasta per pane fritta, in realtà risolve moltissimi problemi: va bene come antipasto, un piatto unico se accompagnato da abbondati salumi e formaggi, come dolce se farcita con quella famosa crema alla nocciola ……
Uno dei piatti tipici della Lunigiana ha conservato la sua importanza sulle tavole di casa, e su quelle dei ristoranti, per pranzi o cene tra amici, come nelle cerimonie; la sua identità viene tramandata, e rinnovata, con varianti stravaganti e gustose.

Arrivati alla fine del post, l’impasto è lievitato, l’olio caldo, le bimbe impazienti: è ora di cominciare a friggere!

mercoledì 15 maggio 2013

...il blog abbandonato da troppo tempo...

...il blog abbandonato da troppo tempo...
colpa del lavoro, del poco tempo, delle mille scuse per scrivere...
cercherò di farmi perdonare a breve. 
oggi vorrei però segnalarvi questo contest il mondo [vista] bambini lanciato dal blog laboratorio progettincorso. Una bella idea per i bambini ma anche per i genitori, è tutto lasciato molto libero, quindi ci si può davvero sbizzarrire nel creare l'occasione....buon divertimento e a presto ... con nuove ricette!