Arrivo a casa, freddo fuori e dentro: mi sbrigo ad accendere la stufa con la poca legna che non mi richiede tre rampe di scale, giù fino alla cantina … via il giaccone e subito sotto la doccia a lavare via gli odori della cucina; poi tra me e il frigo di casa inizia un duello che vince sempre lui, e la mia fantasia resta al palo; la temperatura sale per fortuna, e un po’ mi dà sollievo quel filetto di tonno che il pescivendolo mi ha fatto pagare quanto un mazzo di rose: lo taglio, gli concedo il tempo di una leggera marinatura in olio e sale, lo rigiro su qualche erba ben tritata e lo trasfiguro in un’antiaderente ben calda. Intanto penso alla tavola, e al vino, bello forte che tanto finisce tutto qui stasera …. Cambio lato al filetto, mi scaldo una crocchetta di mais e patate postmoderna (… chissà forse anche preincaica), taglio il pane impiatto e mi siedo. Davanti a me il filetto, volendo fare previsioni un libro, un film, il letto. La piccola chiama, mi sveglio e la riaddormento … a volte i sogni e i ricordi si mescolano, ora la casa è sempre calda e il filetto non lo mangio più solo. A presto e buona settimana, stasera niente dosi, era tutto così, semplice.
Complimenti sempre piatti succulenti.Gnam gnam
RispondiEliminaScusa tantissimo l’effetto “spam”, ma siamo in poche e abbiamo pochissimo tempo per avvisare tutti di un’importante iniziativa food-blogger contro l'omofobia!
RispondiEliminaTrovi tutte le info qui e qui
Grazie!
Un racconto molto dolce per una cena scaldacuore... molto buona. E' bella la casa sempre calda... di affetti. Un salutone. Deborah
RispondiEliminaCiao , contraccambio la visita , felicissima di averti "trovato" . Mi piace molto il tuo blog .
RispondiEliminaSicuramente .....a presto ! un saluto , chiara
bellissimo!
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